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Un salto nel futuro e nel passato della moda Made in Italy

Dalle nostre persone

Ascolta cosa ti raccontano professionisti giovani ed esperti addetti ai tanti diversi lavori nella moda.

Lo sapevi?

Ti spieghiamo differenze e caratteristiche dei principali Istituti di Scuola Secondaria di II Grado a indirizzo Moda e Made in Italy.

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ISTITUTI TECNICI

Adatto a chi è interessato ad acquisire competenze tecniche specifiche per operare nel settore di creazione e produzione di moda di alta gamma.

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Istituti professionali

Adatto a chi ama lavorare per la moda di alta gamma con apparecchiature e software che richiedono precisione, attenzione ai dettagli e buona manualità.

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Licei artistici

Adatto a chi intende impegnare creatività e spirito di iniziativa per la creazione e promozione delle tendenze e dello stile della moda di alta gamma.

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dalle nostre aziende

Viaggia con noi nella passione di lavorare per la moda etica e sostenibile.

dal passato

Piccoli assaggi della moda Made in Italy dei nostri antenati.

I colori

Pillola dal passato

Nei primi secoli dopo il 1000, ai colori dell’abbigliamento si comincia ad attribuire un significato preciso: il blu intenso rimanda alla Madonna, il rosso all’autorità, mentre il giallo è il colore del tradimento, usato da Giotto ad Assisi per il mantello di Giuda.

Mettere la cravatta

Pillola dal passato

La sua origine si può far risalire alla striscia di stoffa che i legionari romani tenevano legata a cappio intorno al collo pronta per proteggere bocca e gola dalla polvere che i carri e i cavalli producevano durante le lunghe marce.

Proibito!

Pillola dal passato

Nel 1400 a Bologna una serie di regolamenti proibiva, pena multe salate, abiti con bottoni d’argento o ricami vari, punte delle scarpe superiori a una certa lunghezza, maniche molto ampie, vesti che strusciassero per terra, fodere di pelliccia.

Il mercato

Pillola dal passato

A Palermo nei primi anni ’80 del Trecento i panni fiorentini si vendevano dai 55 ai 65 fiorini la pezza, poi venivano i panni fini di Milano e di Como, che avevano anch’essi un prezzo piuttosto elevato, 42-48 fiorini la pezza.

Andiamo al museo

Pillola dal passato

Il Museo del Merletto a Tombolo di Offida, in provincia di Ascoli Piceno, contiene esempi forniti da privati di questo antico lavoro delle merlettaie, compreso un abito a tombolo realizzato per la modella Naomi Campbell nel 1997.

La Moda in passerella

Pillola dal passato

Nel 1951, G. B. Giorgini lanciò, a “casa Giorgini” in via dei Serragli a Firenze una Mostra di moda “di esclusiva ispirazione italiana”, per “dimostrare che l’Italia nel campo della Moda attraverso i secoli ne è stata sempre Maestra”.

Veneto

Pillola dal passato

Nel 1410 a Vicenza viene fondata la corporazione dei lanaioli, per difendere la produzione di panni di lana di qualità superiore, i cosiddetti “panni alti”, che si potevano produrre e vendere solo al mercato di Vicenza.

Emilia Romagna

Pillola dal passato

A Bologna, nel 1934 fu creato l’Ente Moda e al suo interno si costituì il Comitato bolognese delle Dame Patronesse della Moda, formato dalle signore più in vista della città.

Campania

Pillola dal passato

Nella Real Colonia di San Leucio fondata nel 1778 dal re Ferdinando IV di Borbone gli operai specializzati nella lavorazione della seta, preparati dal “Direttore dei Mestieri”, producevano tessuti destinati a committenti di tutta Europa.

Lombardia

Pillola dal passato

Busto Arsizio era un famoso centro di produzione di tessuti in cotone fin dal XIII secolo, favorito dall’abbondanza di acqua fornita dall’Olona. La materia prima per i laboratori artigiani veniva acquistata a Milano.

Toscana

Pillola dal passato

A Stia e Soci si produce fin dal 1300 il “panno grosso di lana Casentino” che, impermeabile e isolato termicamente grazie ai caratteristici “riccioli”, veniva una volta usato per le tonache dei frati, per i mantelli dei contadini e dai barrocciai anche per coprire i cavalli.

Marche

Pillola dal passato

A Montefiore dell’Aso, in provincia di Ascoli Piceno, il pittore Carlo Crivelli (XV secolo) ha rappresentato la Santa Caterina avvolta in un abiti ricamati con fili d’oro e lamine metalliche che creano un effetto a “cielo stellato” come le attuali paillettes.

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